Certificazioni
Le certificazioni "Nikel free"
e "residuo zero"
rivestono un’importanza sempre maggiore per i produttori di
botanici sia per il mercato alimentare sia per quello dell’industria fitofarmaceutica. Oltre alle richieste che
vengono dai buyer, anche le regolamentazioni europee si fanno sempre più rigorose in materia di pesticidi,
ossido di etilene e metalli pesanti ed è quindi necessario poter garantire un prodotto totalmente esente da
residui indesiderati.
Il limite delle autocertificazioni
Per quanto i singoli produttori di integratori possano garantire le materie prime impiegate attraverso il
meccanismo delle autocertificazioni, questo tipo di strategia ha spesso costi considerevoli che rendono
difficile riuscire a coprire l’intera gamma di produzione. Oneri e tempi burocratici oltre che la scarsità di
tempo a disposizione, fanno sì che l’opzione autocertificazione dia risultati imprecisi e spesso rischiosi.
Oltre a questo, nel caso in cui le analisi non dovessero restituire gli esiti sperati, per il produttore
diverrebbe alquanto complesso risalire alle cause della contaminazione e riuscire a porvi rimedio. Per il
produttore di integratori, affidarsi a fornitori
non qualificati rappresenterebbe quindi un rischio troppo elevato per garantire alti standard qualitativi.
La risposta di Cultipharm
Dopo aver studiato attenti protocolli di monitoraggio e disponendo di esperienza e di laboratori di analisi
propri, Cultipharm è in grado di offrirsi ai produttori di integratori come ente certificato residuo zero e
nikel free. Mentre una normale autocertificazione potrebbe non passare gli scrupolosi controlli di
Bioagricert (ente certificatore del Mipaaf), Cultipharm può effettuare scrupolose analisi su tutta la filiera
produttiva e su tutte le materie in ingresso al fitotrone di coltivazione, in modo che nulla possa sfuggire al
monitoraggio. Oltre a questo, Cultipharm dispone di un vero e proprio piano di autocontrollo validato da
Bioagricert, che permette ad ogni produttore di lavorare in sicurezza, in quanto il raccolto è sempre esente
dal rischio di contaminazione da parte di metalli pesanti, Nikel o altri agenti esterni.
Oggetto delle analisi di Cultipharm non è quindi solo il substrato (ovvero il terreno impiegato), ma tutto
quello che entra nel processo di lavorazione. Acqua, strumenti di lavoro, metodologie di produzione, tutto
viene vagliato e monitorato annualmente, lotto per lotto, per garantire la massima sicurezza dei risultati. Il
metodo di lavoro fornito da Cultipharm, inoltre, aumenta sensibilmente la possibilità di esiti positivi. A
ulteriore tutela della clientela, Cultipharm è in grado di fornire anche i semi prodotti e certificati per aderire
alle più stringenti norme comunitarie. Disporre di Cultipharm come partner ed ente certificato è una
garanzia nei confronti delle istituzioni.
Come funziona il metodo Cultipharm
Per ottenere la certificazione Nikel free, Il prodotto non può contenere quantità di Nichel superiori a 0,01
mg/kg, mentre per ottenere la certificazione residuo zero, i residui di prodotti fitosanitari di sintesi chimica
devono essere inferiori o uguali 0,01 mg/kg. I laboratori Cultipharm analizzano pertanto:
- Acqua di irrigazione;
- Torba per semina e trapianto;
- Vaschette in PET
- Sali
- Packaging
- Materiale di trasformazione
- Superfici di stazionamento prodotto
Quando le analisi evidenziano valori più alti, che rendono i prodotti non idonei all’ottenimento della
certificazione, Cultipharm esegue una serie di analisi straordinarie volte a individuare il punto di
contaminazione all’interno del flowchart produttivo, in modo tale da poter agire sulla fonte di
contaminazione, adoperando le opportune misure correttive.
L’ottenimento e il mantenimento delle certificazioni non solo giova alle possibilità di vendita e distribuzione
del proprio prodotto, ma consente di lavorare in un ambiente più sano e di contribuire alla salvaguardia
dell’ecosistema.